Ex Anatomia patologia:nessun resto umano, nessun feto abbandonato, solo prelievi istologici correttamente conservati in formalina

polizia
mer 23 nov, 2011

I “resti umani”, messi sotto sequestro dalla polizia aquilana, non sono altro che comuni
prelievi istologici regolarmente conservati sotto Formalina e in contenitori ermetici. Pertanto
assolutamente non a rischio infettivo e conservati, per disposizione dell’unità operativa, a
garanzia del paziente, per almeno sei mesi dal giorno della riduzione o dell’esecuzione
dell’esame istologico.
I 300 scatoloni in realtà sono 92 e anche se recano la scritta “rifiuti speciali” in realtà sono
stati utilizzati, in modo improprio, per stoccare il materiale in formalina.
Non è stata rinvenuta nessuna sacca di sangue, ma solo un provettone, normalmente
utilizzato per preparare i coloranti, contenente, secondo gli inquirenti, probabile liquido
ematico. A tal proposito sottolineiamo che l’anatomia patologica non effettua analisi del
sangue ne tantomeno conserva sacche trasfusionali.
Dal 6 Aprile 2009 l’anatomia patologica e la sala settoria del San Salvatore, non sono più
funzionanti e i riscontri diagnostici e le autopsie vengono effettuate in altre strutture
ospedaliere.
Segnaliamo, inoltre, che il locale posto sotto sequestro è situato in un edificio catalogato “E”
e non agibile, chiuso al pubblico dal 6 di Aprile 2009, e che gli stessi locali saranno oggetto,
a breve, di lavori di ripristino.
Quanto ai farmaci scaduti, crediamo che, a causa dei lavori di ristrutturazione dell’ex
farmacia, qualche operaio abbia spostato alcuni scatoloni senza segnalarne il contenuto agli
organi preposti.
L’ospedale San Salvatore, per lo smaltimento dei rifiuti speciali, si avvale di due ditte
specializzate e regolarmente autorizzate dalla Regione Abruzzo. I rifiuti pericolosi a rischio
infettivo sono prelevati giornalmente da operatori di una delle ditte incaricate e avviate
periodicamente allo smaltimento secondo i termini stabiliti dalla legge. Nello stesso modo
sono smaltiti i rifiuti pericolosi a rischio chimico e i farmaci scaduti.
Tutta la documentazione relativa allo smaltimento dei rifiuti è stata messa a disposizione
dagli inquirenti.
Il direttore Generale, Giancarlo Silveri, in accordo con la direzione sanitaria, ha comunque
disposto una indagine interna per fare piena luce sulla vicenda.

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