Era giunto al San Salvatore in condizioni disperate. Con la motosega si era procurato una lesione completa dell’arteria omerale e del nervo mediano del braccio.
Trasportato d’ urgenza con l’elisoccorso da Castel di Sangro, il paziente fu preso in carica da una equipe chirurgica multidisciplinare che lavorò senza sosta, per oltre 12 ore, effettuando un trapianto venoso della arteria omerale e una raffia del nervo; il risultato fu il ripristino immediato e completo della circolazione ed un recupero parziale della sensibilità e della motilità del braccio. Dopo un regolare decorso, in sala rianimazione, il paziente fu dimesso dopo qualche giorno in buone condizioni generali e una ottima cicatrizzazione della ferita chirurgica.
Qualche giorno fa il paziente è tornato al controllo e, con comprensibile soddisfazione da parte dell’equipe medica, è stato constatato un recupero quasi completo della funzionalità del braccio.
L’equipe multidisciplinare e altamente specialistica dell’Ospedale San Salvatore di L’Aquila che intervenne in urgenza quel giorno era composta dal Prof. Marco Ventura e dal Dott. Franco Ciocca dell’Unità Operativa di chirurgia vascolare ed endovascolare, diretta dal Prof. Carlo Spartera e dai dottori Alessandro Ricci e Danilo De Paulis dell’Unità Operativa di Neurochirurgia, diretta dal Prof. Renato Galzio.
Al di la delle polemiche che in questi giorni stanno alimentando le pagine dei media locali, questo intervento sottolinea come strutture efficienti e collaborative possano diventare motivo di orgoglio e soddisfazione sia per gli utenti del territorio sia per gli operatori sanitari. Oggi, grazie alla tempestiva messa in opera - da parte dell’elisoccorso del 118 - del meccanismo di soccorso in emergenza, un paziente può essere trasportato da Castel di Sangro a L’Aquila in circa trenta minuti, consentendo all’equipe medica il trattamento di lesioni gravissime che possono compromettere la vita del paziente.